Margherita Siegmund

Alternadiva - Anna Magnani, il divismo

e le sue eredi


Anna Magnani, eccessiva, spettinata, segnata dalla vita, sembra non corrispondere alle caratteristiche che comunemente si associano al termine diva. Anche per questo motivo è stata spesso definita antidiva. In realtà Anna Magnani è stata una diva, anche se ha incarnato questa idea in modo diverso dai modelli precedenti o a lei contemporanei (cfr. Landy,2000). L’intervento, che si colloca nell’ambito dei Gender studies e degli studi sul divismo, intende illustrare alcune delle caratteristiche del divismo di Anna Magnani (cfr. Jandelli,2007) che nasce in un momento storico, il secondo dopoguerra, caratterizzato da una forte esigenza e volontà di rinascita sia della nazione che del cinema italiano, una rinascita che passa anche attraverso la riscoperta del corpo femminile (cfr. Grignaffini,2006). In questo contesto la Magnani propone modelli di rappresentazione che si sottraggono a univoche identificazioni con caratteristiche viste come essenzialmente femminili e si discostano dalle concezioni di femminilità del passato (Landy 2004). Proprio in questo differenziarsi dai modelli precedenti risiede il potenziale per crearne di nuovi, per consentire identificazioni con il paesaggio e associazioni con la sfera del maschile e addirittura del sacro (cfr. Bondanella 2004, Groß 2008). Allo stesso tempo tali modalità di rappresentazione creano nuovi tipi, modelli e stereotipi alternativi di femminilità la cui influenza permane fino ad oggi.

BIO:

Margherita Siegmund ha studiato Lingue e letterature straniere moderne presso l'Istituto Universitario Orientale di Napoli. Dal 1992 lavora come traduttrice e come lettrice presso l'Istituto di Romanistica dell'Università di Lipsia dove tiene corsi di traduzione, di lingua e seminari sulla storia e cultura italiana e di storia del cinema. Tra i suoi lavori il documentario radiofonico su miti e tradizioni di Napoli, articoli su Roma città aperta e Mamma Roma. Attualmente si occupa dell'analisi dei modelli normativi e trasgressivi di maternità nel cinema italiano nel fascismo e nel dopoguerra. È inoltre traduttrice di articoli e saggi sulla letteratura, storia, storia del cinema e del teatro.