ENRICO GHELLER

«Une Edith Piaf italienne». Anna Magnani, star italo-francese


AnnaMagnani è tra le principali responsabili del successo francese del neorealismo. Grazie alla presenza dell’attrice, Roma città aperta (Rossellini, 1945), Il Bandito (Lattuada, 1946), L’onorevole Angelina (Zampa, 1947) eAmore (Rossellini, 1948) suscitano un entusiasmo che contraddice decisamente l’idea di un neorealismo come cinema «d’autore». L’espressività sconvolgente del volto e del corpo della Magnani - che in Francia è quasi sconosciuta prima del 1946 - sospinge il nuovo cinema italiano e certifica la sua ritrovata «umanità. Sulla stampa francese, l’attenzione nei riguardi della Magnani appare costante e i limiti tra la donna, l’attrice, i suoi personaggi e la sua terra di appartenenza sembrano farsi vaghi fino a scomparire. È interessante notare come la sua immagine venga spesso associata alle forze naturali : gli accostamenti più frequenti sono quelli con il mondo animale, ma non mancano quelli relativi alle forze telluriche e meteorologiche, come i vulcani e le tempeste. Anna Magnani è la prima rappresentante di una nuova generazione di stars europee, che abbandonano l’Empireo in cui vorrebbe relegarle Hollywood per scendere in strada e imporre la presenza prorompente e scandalosa dei loro corpi dolenti. Così, non sorprende che la sua figura venga sovente sovrapposta, in Francia, a quella di Edith Piaf : entrambe le interpreti rappresentano, nell’immaginario francese dell’epoca, l’idea della donna passionale e di umili origini che affronta con dignità una vita infelice. Attraverso l’analisi di alcuni testi critici, il mio intervento vuole descrivere l’immagine di Anna Magnani diffusasi in Francia tra l’immediato dopoguerra e l’inizio del decennio successivo, mettendo in particolare rilievo il parallelismo con la figura di Edith Piaf. L’intento sarà quello di ricostruire, in tal modo, il processo di formazione dell’aura mitica che continua tuttora a connotare l’immagine dell’attrice in Francia.


BIO:

Enrico Gheller è dottorando in Arti dello Spettacolo all’Università di Caen-Normandia e insegna all’Université Sorbonne nouvelle Paris 3. La sua tesi, in cotutela con l’Università degli Studi di Padova, tratta della ricezione critica del neorealismo in Francia.