CHIARA TOGNOLOTTI

Con un’altra voce. The Rose Tattoo e The Fugitive Kind: Anna Magnani nei ruoli scritti da Tennessee Williams

Nel 1955 Anna Magnani è a Hollywood per la prima volta. Il ruolo di Serafina Delle Rose in The Rose Tattoo, scritto da Tennessee Williams e diretto da Daniel Mann, la porterà a vincere il premio Oscar come miglior attrice. Pochi anni dopo lo scrittore e drammaturgo adatterà per lei la pièce Orpheus Descending, col titolo The Fugitive Kind e la regia di Sidney Lumet (1959). Nei due ruoli l’attrice si trova a dover rimodulare uno dei suoi segni di performance più forte, la vocalità, adattandola al fraseggio in inglese.

In quest’intervento vorrei esplorare come gestualità e posture dell’attrice si ridispongano in un’interpretazione in cui Magnani tenta di rimanere Magnani, ma “con un’altra voce”. Se infatti la scrittura di Williams è modellata sul corpo e l’attorialità di lei, i toni della nuova lingua incidono un segno inedito nei suoi modi recitativi modificandone i canoni. In che modo cambia, allora, l’idioletto di attrice di Magnani? E quale rilievo assumono questi cambiamenti quando, nel doppiaggio che l’attrice stessa offre per la versione italiana dei due film, Magnani ritrova la sua “vera voce”?


BIO:


Chiara Tognolotti (PhD) è ricercatrice senior presso il Dipartimento di Civiltà e forme del sapere dell’Università di Pisa. Studia il cinema francese del periodo muto e classico e il cinema italiano moderno in prospettiva storica e con un’attenzione particolare agli studi di genere. Tra i suoi ultimi lavori la curatela del volume Essere (almeno) due. Studi sulle donne nel cinema e nei media, con Giovanna Maina (ETS, 2018). In pubblicazione la monografia Fotogenie, superfici, metamorfosi. La Chute de la maison Usher di Jean Epstein (Mimesis).